La tecnologia al servizio della salute mentale: è questo lo spirito che anima la collaborazione tra le ACLI PROVINCIALI di Cuneo APS, l’Unione Sportiva ACLI della provincia di Cuneo e il Dipartimento di Salute mentale dell’ASL CN1 che hanno lanciato il progetto “DIGITALMENTE – Superare il digital divide nel paziente psichiatrico per mitigare gli effetti negativi della pandemia”, sostenuto dal contributo della Regione Piemonte (
Direzione Sanità e Welfare – Settore Politiche per i bambini, le famiglie, minori e giovani, sostegno alle situazioni di fragilità sociale) in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e dalla Fondazione CRT nell’ambito del bando “Vivo Meglio”.
L’iniziativa, che ha ottenuto il partenariato del Centro Servizi per il Volontariato “Società Solidale” di Cuneo, delle Associazioni AVOCA, DIAPSI e MENTE IN PACE, oltre ad 8 Comuni (Cuneo, Boves, Dronero, Centallo, Roccasparvera, Vignolo, Cervasca, Vinadio, Busca, Mondovì e Pianfei) è rivolta ai pazienti con fragilità mentale in carico all’ASL CN1 e ai loro famigliari e caregivers.
“Attraverso questo progetto – spiega il Presidente delle ACLI provinciali, Elio Lingua – vogliamo sostenerli per riprendersi dalle pesanti conseguenze della pandemia che ha aumentato l’isolamento sociale, le difficoltà economiche e relazionali di questi pazienti. Le ACLI sono da sempre vicine a chi fa più fatica e con questa nuova iniziativa vogliamo stimolare l’autonomia delle persone con sofferenze psicologiche e psichiatriche, dare un sollievo alle loro famiglie che durante i lockdown hanno aumentato il carico di assistenza e cura, spesso interamente a casa e in totale solitudine”.
Prosegue il Direttore Loris Marchisio : “È importante per le ACLI far sì che questi pazienti in carico all’ASL CN1 possano ritrovare occasioni per stare insieme, socializzare, fare amicizia, recuperare il loro benessere, in particolare per contrastare la sedentarietà e le conseguenze dell’isolamento vissuto durante i lockdown sulla loro salute mentale e fisica”.
Il progetto, infatti, prevede diverse azioni che intrecciano sport, lavoro, salute, tecnologia. Si parte con un corso di informatica in collaborazione con ENAIP Piemonte (Ente Acli istruzione professionale) per favorire l’alfabetizzazione e l’inserimento lavorativo poi l’affiancamento degli Sportelli ACLI per la ricerca attiva di un impiego. Sul fronte dell’attività motoria, i pazienti saranno accompagnati a famigliarizzare con 40 dispositivi digitali della ditta Comarch distribuiti nel corso di un evento alla Pineatina di Cuneo, che li accompagneranno durante le passeggiate di montagnaterapia.
A questo proposito, Attilio Degioanni, Presidente dell’USACLI provinciale sottolinea come il progetto sia “un’occasione per proseguire la decennale collaborazione con l’ASL CN1 nell’ambito della montagnaterapia, resa possibile anche grazie all’impegno di Franco Via della presidenza provinciale Acli. Grazie al contributo della Regione Piemonte potremo infatti sperimentare a giugno, durante un soggiorno in Trentino, l’utilizzo di questi smartwatch con contapassi e cardiofrequenzimetro per aiutare i pazienti del Dipartimento di Salute Mentale a praticare camminate in mezzo alla natura e dare un supporto in più al monitoraggio dei loro parametri da parte dei sanitari. Sarà un modo per facilitare la pratica di questa attività grazie alla facilitazione data dalle nuove tecnologie”.
Nel corso dell’anno sono poi previste attività di assistenza su misura per questi pazienti, i loro famigliari e caregivers per informarli su diritti, servizi presenti sul territorio, sussidi e agevolazioni … attraverso sessioni informative, distribuzione di materiale, affiancamento nell’accesso ai servizi del Patronato ACLI e la disponibilità di un call center attivo 5 giorni su 7.
Ugo Palomba, psichiatra, Responsabile del Centro Diurno di Cuneo, commenta così l’iniziativa: “La collaborazione con le ACLI dura da tantissimo tempo ed è sempre stata proficua, soprattutto per le attività sportive grazie a UsAcli. Questo progetto ci consente di fare un salto di qualità e prendere in considerazione altri aspetti importanti: immaginare in quest’epoca di far usare a queste persone in modo consapevole e mirato questi device é fondamentale. Sono tecnologie che aumentano anche la connessione tra gli utenti stessi e sono importanti per creare dinamiche di gruppo e solidarietà, elementi importanti per i pazienti come i nostri che faticano a instaurare relazioni durature. Anche la parte di facilitazione è utile perché li responsabilizza e rende questi dispositivi accessibili”.
Sebastiano Audisio, infermiere, responsabile da 30 anni delle attività di montagnaterapia: “Mi occupo delle attività riabilitative sportive e in questi anni ho visto una crescita dal basso di questo ambito. Montagna, calcio, bocce sono importanti perché portano a fidarsi, a stare in mezzo alla natura, a cercare il bello. Con la montagnaterapia la parte del gruppo è fondamentale: si lavora sulla capacità di gestire l’ansia, di capire i propri limiti, di cercare stimoli per andare avanti. Sono persone che cercano bellezza, tranquillità, il contatto con gli spazi aperti, momenti che possono aiutare a superare quelli di crisi”.
“Sono contento delle gite – dice Guido, 54 anni, uno dei pazienti coinvolti – perchè andare in montagna mi dà forza: dopo un po’ che cammini non senti più la fatica. Stare con gli altri mi piace tanto. Oltre le medicine, la montagna mi aiuta a stare bene. Ho iniziato a Demonte nel 99 con l’ASL”. Anche Cinzia, una giovane paziente, si dice contenta di queste attività “andare in montagna mi dà la carica, mi fa bene alla circolazione e a tante altre cose. Ho il vizio di andare veloce e ogni tanto devono richiamarmi sennò finiamo in un burrone. Quando cammino mi piace tanto parlare. Faccio anche bocce e mi sono appassionata, ho fatto dei tornei e sono arrivata terza una volta”.
Per informazioni sul progetto si può visitare il sito web delle ACLI PROVINCIALI di Cuneo APS acliucuneo.it o scrivere una mail a progettazione.cn@acli.it