ACLI
CUNEESI aps

La storia

La Nostra Storia: Rinnovarsi per innovare

Non so se faremo un tentativo destinato a fallire o se faremo un esperimento di portata storica. Abbiamo il merito di aver affrontato un grande compito!

La presenza delle A.C.L.I in Provincia di Cuneo risale agli albori della Associazione e precisamente al 1946-1947.

Le cronache del I° Congresso provinciale del 31 ottobre 1947 parlano di “50 circoli (con 3700 soci) e diversi nuclei aziendali la cui presenza incomincia a dare frutti magnifici.”

Inizialmente trattasi di una nuova proposta associativa, volta a soddisfare il bisogno di aggregarsi della gente, affiancata da progetti di gruppi d’acquisto e di scuola politica. Con il passare degli anni si è via via evoluta, maturando i servizi in risposta alle esigenze dei soci, fino ad arrivare ai nostri giorni: 256 circoli e 38.000 tesserati.

Le A.C.L.I. di Cuneo sono presenti in modo capillare sul territorio di tutta la Provincia (clicca per vedere la mappa), attraverso Circoli coordinati a livello zonale in attuazione degli indirizzi politici ed organizzativi del Consiglio e della Presidenza Provinciale.

I nostri Circoli nella “Granda” sono più numerosi dei comuni che compongono la provincia: questo basta a significare quanto le Acli abbiano una loro precisa e incisiva presenza tra la gente.

Da sempre la nostra esperienza si fonda sulla triplice fedeltà: quella ai lavoratori, alla democrazia e al Vangelo.

Come cristiani e come aclisti, infatti, non stiamo insieme per essere in trincea, per arroccarci e difenderci dai pericoli del mondo, vecchi e nuovi, ma siamo chiamati a vivere negli avamposti della storia, cioè nei luoghi più esposti della nostra presenza sociale, nelle zone di frontiera dove si può cogliere in anticipo ciò che poi maturerà con i tempi lunghi del cambiamento sociale.

E poi, con l’esperienza che ci ha formato in questi anni, abbiamo maturato una nuova consapevolezza. Infatti, alle porte della nostra Associazione da qualche tempo stanno bussando domande che fino a ieri apparivano impensabili e imprevedibili. Ci è stato chiesto, da Giovanni Paolo II, di allargare i confini della nostra azione sociale, sia non avendo paura di inoltrarci nei territori nuovi dell’immigrazione, sia attraversando la globalizzazione come “nome nuovo della questione sociale”.

Un po’ globali lo eravamo già. Per storia, compito, missione. Accompagnando tanti nostri connazionali nel difficile e a volte drammatico viaggio dell’emigrazione, avevamo già potuto toccare con mano, pur dentro la radice nazionale, l’orizzonte largo dei popoli e delle culture. Ma da una decina d’anni, qualcosa è cambiato. Sta cambiando. Abbiamo aperto la nostra Associazione a nuovi orizzonti, ci siamo impegnati con le Adozioni a distanza realizzando i primi progetti in Brasile e in Africa dove operano sacerdoti delle Diocesi della nostra Provincia. Abbiamo guardato e sostenuto il sorgere di Banca Etica, del commercio equo-solidale.

No, non stiamo evadendo dal quotidiano, non stiamo abbandonando il radicamento nelle nostre comunità, non stiamo perdendo di vista i tanti esclusi delle nostre città. Semplicemente proviamo ad essere fedeli a “quel grande compito” che il nostro fondatore aveva intuito e che ancora ci indica come via per aprirci alla novità e lasciarci fecondare dal futuro. Così avendo vissuto i nostri primi sessant’anni, ci pare sia ora il tempo di vivere una quarta fedeltà: la fedeltà al futuro. Non cancellando quelle antiche, ma anzi percependo la fedeltà al futuro come una nuova sintesi, una nuova stella: quella di chi non ha perso il gusto di guardare lontano. Eredi di una bella e grande storia, ma con ancora negli occhi il desiderio di sognare.

I Presidenti delle A.C.L.I. Cuneesi, dal 1947 a oggi:

Le A.C.L.I Cuneesi in numeri:

Circoli
0
Tesserati
0