Il messaggio che arriva dalle Acli cuneesi in occasione della Festa del Lavoro, a pochi giorni dalla scomparsa di un Pontefice che al tema dedicò molta attenzione, si radica in quello lanciato dai vescovi italiani.
Occorre ricercare l’Alleanza Sociale, “generatrice di speranza”, affinché la festa dei lavoratori sia inclusiva e non ideologica.
Occorre festeggiare il lavoro, quello buono, dignitoso, sicuro, creativo, partecipativo e solidale, a fronte, purtroppo, di dati poco confortanti: l’ISTAT evidenzia un aumento del 10% in Piemonte del precariato, mentre i dati provvisori relativi agli infortuni e alle malattie professionali denunciate nel corso del 2024, rivelano un aumento degli infortuni mortali (1077 casi contro i 1029 del 2023), degli infortuni in itinere (+5% rispetto al 2023) e delle malattie professionali (+ 21,6%).
La provincia di Cuneo non è esente da problematiche comuni in tutto il paese, come l’isolamento a causa delle nuove tecnologie e dello smart working, la crisi demografica, i bassi redditi che incentivano i giovani a cercare occupazione all’estero, le zone montane e marginali con bassa popolazione dimenticate dalla politica e dai servizi, le difficoltà per una corretta e una rispettosa integrazione dei migranti.
É prioritario intervenire con la Formazione, quale strumento di recupero della crisi rivolta ai giovani senza competenze e demotivati, che hanno necessità di occupazione, finalizzata a fornire nuove qualifiche. È necessario difendere l’ambiente perché sulle questioni ambientali si giocherà il nostro futuro e il futuro della democrazia contro il rischio autocratico.
Le Acli di Cuneo con i servizi del Patronato e degli sportelli vicini ai cittadini, e con una rete di circoli attivi anche nei paesi dove i servizi latitano, contribuiscono a non abbandonare il lavoratore, in particolare le persone svantaggiate e a rischio di marginalità sociale.
Anche in questo prossimo 1° maggio il simbolo delle Acli, partecipa attivamente accanto a tutti i lavoratori e le lavoratrici, queste ultime ancora penalizzate e svantaggiate nei salari e negli orari di lavoro da conciliare con maternità e cura della famiglia.
Le Acli hanno nella sigla stessa la parola “lavoratori” che non ha genere e non fa distinzioni.
Le Acli di Cuneo augurano a tutti un 1° maggio di accresciuta consapevolezza del proprio ruolo, sperando in un futuro dove l’umanità prevalga sul profitto e la solidarietà sia concreta, in un mondo finalmente di Pace.