Con la presentazione, molto partecipata, di martedì 29 aprile al Museo Casa Galimberti di Cuneo, del libro “Tancredi Dotta Rosso, mio padre” di Margherita Dotta Rosso, si è conclusa la serie di appuntamenti organizzati dalle Acli provinciali Cuneesi a corollario della mostra “Libera Azione”, realizzata dall’associazione “Insieme” e dai “Cavalieri di Langa” con altre associazioni tra cui le Acli, dedicata alla vita e alle opere del Maestro Umberto Mastroianni, autore del monumento alla Resistenza di viale Angeli a Cuneo.
I quattro volumi, proposti dalle Acli per mettere in rilievo il ruolo svolto dalla società civile e dal mondo cattolico nella Resistenza in provincia di Cuneo, si sono svolti tutti nella significativa dimora dell’eroe nazionale Duccio Galimberti, concessa dal Comune.
Dopo “Il Prete dei Ribelli” di Albino Morandini, presentato il 28 febbraio, c’è stato l’appuntamento con “Resistenza Svelata” di Daniele La Corte, presentato venerdì 14 marzo, mentre venerdì 11 aprile, è stata la volta di: “Don Antonio Borsotto, Giusto di Israele” di Luca Lanave.
Martedì 29 aprile, lo scrittore, giornalista e consigliere provinciale Acli Giovanni Cerutti ha presentato: “Tancredi Dotta Rosso, mio padre” di Margherita Dotta Rosso, alla presenza dei figli Margherita (autrice del libro), Paola e Pierluigi, per illustrare la figura di Tancredi Dotta Rosso (1921-1976) che fu tra i fondatori e dirigente delle Acli Cuneesi e fu poi sindaco di Cuneo, sotto il cui mandato fu inaugurato il monumento realizzato da Mastroianni.
Dopo il saluto e il ringraziamento del presidente provinciale Acli, Elio Lingua, è intervenuta l’assessora alla Cultura del Comune, Cristina Clerico, che ha sottolineato i valori portati avanti da Galimberti e altri resistenti oltre che da Dotta Rosso e ha ringraziato le Acli per aver inserito questi appuntamenti nel percorso degli 80 anni della Liberazione.
La presentazione del libro, fatta dal prof. Cerutti, nata dalla conoscenza personale con Tancredi Dotta Rosso, anche per aver condiviso alcuni anni di impegno a livello politico e amministrativo nel Comune di Cuneo, ha toccato vari aspetti della sua vita personale e pubblica.
Grazie ai ricordi e alle letture della figlia Margherita, è emersa la figura di un uomo dotato di una grande umanità e di una innata capacità di stare in mezzo alla gente, soprattutto tra le persone più umili.
È stato ricordato come Dotta Rosso abbia operato per le Acli moltissimi anni, fin dal primo dopoguerra, per passione e per lavoro, come segretario organizzativo, promuovendo la fondazione di nuovi circoli in tutta la provincia, anche nei paesi più lontani, che raggiungeva con la sua “Giardinetta”. Mantenne sempre vive le fedeltà associative: alla classe lavoratrice, alla democrazia e alla Chiesa.
Fu fondatore e direttore del giornale “Informatore aclista” e, lui che era maestro elementare, promosse con grande impegno la formazione tra gli associati, anche con corsi popolari per la loro crescita culturale e sociale. Per questo, nel 1980 venne intestata a lui la scuola professionale En.A.I.P (Ente Acli istruzione professionale) che ancora oggi opera in città.
Con il suo “fare famigliare”, aperto alla solidarietà, “Dotta” sapeva ascoltare gli altri senza preconcetti, sapeva scoprire la possibilità di essere amico anche di chi era “avversario politico” e fu sindaco di Cuneo senza chiudersi solo alla città, ma impegnandosi anche a livello di europeismo ed ecumenismo.

