Martedì 2 aprile 2024 nella sede provinciale di piazza Virginio a Cuneo, si è riunita la presidenza provinciale delle Acli per un incontro informativo sulle “Comunità energetiche rinnovabili”, un percorso di conoscenza sulle fonti alternative, in un’ottica sociale, per approfondire l’impegno che le Acli possono assumere in questo ambito, per l’ambiente, le famiglie e la comunità.
Per questo, hanno chiesto a Stefano Barbero, del settore sviluppo e risparmio energetico dell’Acda, di illustrare la situazione attuale riguardo alle “Comunità energetiche rinnovabili”, nell’ottica di confrontarsi sulla fattibilità di costituirne una che possa contribuire ad un maggiore rispetto dell’ambiente, senza arrecare danno economico agli utenti.
“Abbiamo organizzato questo incontro – dice il presidente provinciale delle Acli cuneesi, Elio Lingua – nell’ottica di approfondire e capire noi stessi che cosa sono le comunità energetiche e, dal lato sociale, che cosa significhi fare una comunità energetica, che non abbia uno scopo di lucro, ma che coinvolga più persone, nella creazione di un’energia che sia pulita e che possa soddisfare più bisogni e più comunità”.
“Parlando di comunità energetiche – ha detto il tecnico Acda, Stefano Barbero – parliamo proprio di questo: di comunità e di beneficio che la condivisione dell’energia elettrica può dare a tutti i cittadini. Le Acli, in questo ambito, hanno un ruolo molto importante innanzitutto nel fare formazione e informazione e poi nell’approfondire le opportunità che ci sono per i singoli cittadini, per le famiglie e anche per i Circoli. Si parla di valore etico, per il rispetto dell’ambiente, ma allo stesso tempo di sostenibilità economica, in quanto, anche se l’obiettivo non è quello di creare profitto o di fare impresa, tutti coloro che scelgono di impegnarsi in questo tipo di progetto possono trarre un vantaggio concreto”.
Dal confronto, a cui hanno partecipato attivamente i convenuti, è emerso che le CER sono progetti che vanno oltre la condivisione dell’energia elettrica autoprodotta, il che comunque è il primo necessario passo; creare una comunità energetica ha infatti un grande valore non solo dal punto di vista tecnico, amministrativo, gestionale ed economico ma anche etico; è importante “quanto” si produce, ma anche “come” e “dove” lo si fa.
Le CER possono realizzare attività economiche sostenibili nel tempo, ponendosi come possibile superamento del dualismo “Stato – mercato”, come strumento di trasformazione e di nuova intraprendenza.
Le Acli hanno interpellato l’Acda in quanto azienda pubblica operante sul territorio, che si propone di rivestire il ruolo di “referente”, delimitando i compensi della sua attività in una percentuale degli incentivi che essa stessa saprà recuperare presso il Gestore dei Servizi energetici (GSE). L’Acda ha già avviato questo modello presso altri enti pubblici, per garantire funzionalità, ritorni economici e sgravi burocratici.
Nei prossimi mesi l’argomento sarà approfondito anche nei Circoli, in modo da fornire a tutti le informazioni necessarie.