Gabriele Farina da alcune settimane è il nuovo Coordinatore Provinciale del Gruppo Giovani (GA) delle ACLI cuneesi. Cuneese, 26 anni, da 5 anni lavora come educatore presso la Cooperativa Emmanuele di Cuneo.
Lo abbiamo sentito per le prime considerazioni sul nuovo incarico, prime sensazioni e obiettivi.
Come hai vissuto questi primi giorni alla guida del GA delle ACLI cuneesi?
Con grande emozione e profonda gratitudine. Desidero intanto ringraziare il Consiglio Provinciale delle ACLI di Cuneo per la fiducia accordatami nell’affidarmi il ruolo di Coordinatore Provinciale dei GA. È per me un onore raccogliere questo incarico e un impegno che accolgo con spirito di servizio, consapevole della bellezza e della responsabilità che porta con sè.
Un ringraziamento speciale va all’ex coordinatore, Pietro Carluzzo, che ha saputo avviare e far crescere questo gruppo con passione, visione e dedizione. Il suo lavoro resterà un punto di riferimento prezioso per tutti noi. La sua capacità di tenere unito il gruppo è un’eredità preziosa da mantenere, con l’aiuto di tutti.
Quali sono i primi obiettivi e propositi che ti poni?
Nel cammino che ci attende, ci sono alcune priorità che considero fondamentali. Riallacciare i rapporti tra i giovani presenti nei vari circoli del territorio, per creare una rete solida, dinamica e ben strutturata. Solo insieme possiamo costruire qualcosa di duraturo. Creare uno spazio di condivisione e di unione all’interno delle ACLI, che permetta di vivere con più facilità i luoghi del nostro territorio, favorendo la progettazione di azioni concrete.
Promuovere momenti di riflessione e confronto sui grandi temi sociali e sull’attualità, per conoscere meglio il mondo che ci circonda e per essere cittadini consapevoli e attivi.
E le modalità per conseguire queste finalità?
Credo fermamente che l’unione e gli scambi tra le persone siano l’unico modo per costruire un vero movimento di pace. Una pace concreta, vissuta ogni giorno nei piccoli gesti, nei dialoghi e nell’ascolto reciproco. Le ACLI hanno il dovere e il privilegio di essere promotrici di questo spirito, facendo della comunità un luogo di incontro e di crescita. Come ricorda Papa Leone XIV, “il modo in cui comunichiamo è di fondamentale importanza: dobbiamo dire no alla guerra delle parole e delle immagini, dobbiamo respingere il paradigma della guerra“, un pensiero altissimo su cui vogliamo fondare le basi del nostro impegno sociale e civile.
Un augurio che ti fai?
A tutti voi, amiche e amici delle ACLI, il mio grazie sincero. Insieme, possiamo essere costruttori di ponti, seminatori di speranza e testimoni attivi di un mondo più giusto e solidale.
