Venerdì 1 novembre, in occasione della “Fiera di San Carlo” a Casalmaggiore (CR), presso l’Auditorium Santa Croce in Via Porzio 57, verrà esposta una piccola mostra che presenta la storia di dieci donne che hanno cercato di costruire la pace nella Granda, con la loro vita.
Donne che, con il loro impegno e il loro coraggio, hanno lavorato davvero per la Pace, aderendo alla Resistenza, operando attivamente nel sociale, impegnandosi a favore dei migranti, proteggendo famiglie di Ebrei per evitarne la deportazione, offrendo la vita durante una rappresaglia tedesca, subendo in prima persona la deportazione, operando con altruismo a favore dei più deboli: tutte contribuirono in qualche modo alla Pace.
I camei esposti sono frutto della collaborazione delle ACLI di Cuneo con il Museo Mallé di Dronero (CN), dove l’8 di ogni mese vengono pubblicati profili di donne che si sono distinte in pensieri e azioni, affinché l’8 marzo non cada solo una volta all’anno.
Il Coordinamento donne ACLI Cuneo rappresentato da Barbara Castellano sarà presente all’inaugurazione della mostra, aderendo all’invito della presidente del circolo ACLI di Casalmaggiore Sara Pisani. All’evento parteciperanno la Presidente provinciale ACLI Cremona Valeria Patelli, il Segretario generale ACLI Cremona Roberto Oliva, il Sindaco di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni e numerosi altri amministratori della zona casalasca.
Sarà questa la prima occasione di uno scambio che si preannuncia ricco e duraturo, e che ha già un suo seguito.
Barbara Castellano infatti ha sottolineato:
“Il Coordinamento donne, mi ha invitata a portare a Cuneo, in occasione della Festa della donna 2025, la rassegna fotografica “Sebben che siamo donne”, che riassume il percorso di interazione nella società casalese di alcune donne straniere, che nel corso del loro processo migratorio hanno deciso di aprire delle attività lavorative, rendendosi autonome e indipendenti. Cittadine di un mondo che spesso le vuole seconde, silenti, schiave”.
Sara Pisani delle ACLI di Casalmaggiore ha aggiunto:
“Mi piace pensare, dunque, che le ACLI tutte, siano esse a Cuneo o a Cremona, riflettono da sempre sul tema del lavoro, della donna e del fenomeno migratorio sapendolo leggere nella sua interezza e interconnessione. E i nostri lavori ne sono un esempio. Grazie allora, di aver accolto l’invito di portare nel nostro territorio i dieci camei di donne della Granda che hanno reso un servizio alla vostra comunità, facendosi operatrici di pace. Perché la pace passa da molti fronti e si declina nei più svariati modi. Noi tutti, a partire dal piccolo che facciamo, possiamo assurgere al ruolo di costruttori di pace. E lo siamo ogni volta che riconosciamo, con don Lorenzo Milani, che il problema degli altri è uguale al nostro.
Sortirne insieme è politica, sortirne da soli è avarizia”.
Sarà possibile nel 2025 ammirare la Mostra “Donne di Pace” anche in altri luoghi della nostra provincia ancora da stabilire.